domenica 6 agosto 2017

domenica 6 agosto 2017

Carissimi,
                  nonostante le previsioni stamattina c'è un caldo sole e solo a dare da bere ai fiori e scopare il giardino ho molto sudato. Prevedere, prevenire, non sempre si avvera ciò che si vorrebbe, ma invece il passato, la storia ciò che è accaduto rivive attraverso i ricordi. Ieri ho messo mano ad alcuni contenitori che ho sugli scaffali nell'autorimessa e mi è venuta tra le mani una scatola di plastica, nel cui interno ho trovato moltissime fotografie. Alcune erano dentro a piccoli portafotografie dei vari studi fotografici, altre erano ancora nelle buste degli stessi studi. Ho cominciato a tirarle fuori e ho rivisto il mio passato, con alcune fotografie in bianco e nero sono tornato al 1963, l'anno nel quale dopo essere tornato dalla Francia, dove ero andato a lavorare come stagionale presso la fabbrica di imbottigliamento di acque minerali a Vittel, che si trova nel dipartimento dei Vosgi, tra Nancy e Metz. Fu in quegli anni che mi ammalai e fui operato allo sterno, in seguito fui mandato per la riabilitazione all'Ospedale San Camillo che si trova agli Alberoni nel Lido di Venezia. Quello fu il periodo della mia vita nel quale conobbi Giovanna, la moglie di Vittorio, la quale lavorava nell'Istituto Carlo Steb, vicino al San Camillo.Il San Camillo era un grande sanatorio  isolato e situato ai confini meridionali del Lido di Venezia , ci si arrivava con un bus che faceva la spola dal Lido. Difronte all'Istituto si estende la bellissima laguna di Venezia, dietro c'era il mare, nel quale amavo nuotare anche d'inverno, in modo particolare quando c'era il mare mosso con i suoi grandi cavalloni. L'acqua era calda e mi tuffavo assieme ad un amico che era senza un braccio e nuotava come un pesce.  Durante quel periodo mi sono fatto molti amici che erano ricoverati come me per un periodo di riabilitazione, in seguito alle complicazioni tubercolari dovute alle varie malattie. Fu quello un periodo della mia vita, che è stato causato da una malattia, non dolorosa, ma triste, perché ero ricoverato in regime coatto. Nonostante tutto le cure sono state efficaci e dopo qualche mese mi hanno dato il permesso di uscire. Con gli amici andavamo al Lido con il bus o a piedi e  po' con il traghetto a Venezia, che ho cominciato a visitarla in lungo e in largo, spesso assieme a Anna, una ragazza di Bergamo che era ricoverata al Carlo Steb, con la quale abbiamo flirtato anche dopo essere stati dimessi. Ricordo che mi sono recato più volte a trovarla a Bergamo, ma poi la distanza e il desiderio di avere un lavoro stabile, non ci è stata data la possibilità di continuare il fidanzamento. Però qualche anno fa, dopo che Maria era morta e non avevo ancora le idee chiare nel mio rapporto con Gemma, attraverso  internet ho provato a cercarla e l'ho trovata. Ci siamo incontrati ad Abano Terme, dove lei veniva da diversi anni a fare le cure termali. Abbiamo preso un caffè e abbiamo scambiato i ricordi, ci siamo raccontati i nostri 50 anni di vita, poi ci siamo lasciati senza avere minimamente sentito nessuna vicinanza. Ho rimesso le foto nella scatola di plastica e l'unico legame affettivo che mi è rimasto di quel periodo e l'amicizia con Giovanna, perché in quanto moglie di Vittori, che è cugino di Gemma, è anche divenuta mia comare di matrimonio con gemma.
 
Buona giornata!
 
 
Nuvole
presagio del tempo
che sta cambiando
Fiori
bellezza che in breve tempo
appassisce
Ricordi
che lasciano l'amaro in bocca
Passato
che nonostante tutte
le gioie e le tristezze
vorremmo rivivere
ma non può essere
 rivissuto
 

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