mercoledì 30 novembre 2016

merc oledì 30 novembre 2016

Carissima S. e blog,
                                  quante volte siamo chiamati e non rispondiamo, quante volte rispondiamo? E una domanda che da un po di tempo mi faccio e che constato che sono più le volte che non rispondo per convenienza, per pigrizia o quant'altro, mentre per quelle che rispondo  ho la risposta nel mezzo che oggi tutti hanno, cioè il cellulare. Questo sembra sia diventato indispensabile, lo si sente suonare da qualsiasi parte, anche nei luoghi di silenzio e meditazione. Quasi tutti ce l'hanno a portata di mano e parlano....parlano,  anche in mezzo alla confusione, si esulano da tutto ciò che li circonda, interessandosi solo alla voce che proviene attraverso questo aggeggio infernale, che a volte fa comodo, ma tante altre volte è un compagno scomodo, come quando ti chiamano a tutte le ore per chiederti un'intervista o per venderti qualcosa. Ho nostalgia della chiamata di mia Madre, anche se spesso non rispondevo per continuare a giocare; ho nostalgia della voce del mio primo Amore, impacciato e balbuziente perché era in attesa del primo bacio; ho nostalgia della chiamata della mia coscienza, quando mi diceva di fare qualcosa di buono. Le chiamate erano fatte a tu per tu, a volte gridate, ma sempre ascoltate, la voce, il mezzo e il suono, un'armonia che è vera compagnia.
 
Buona giornata! 
 
 
E prevision ga indovinà,
on cò e doman
fa on fredo can.
Cossì stamatina so restà
in leto pì del soito,
se stava bene al caldin
e go fato n'altro pisoin,
sol leton deslacà
co na ganba de qua e una de à
a me so indormessà.
Quando me so alsà
e fora go vardà,
 a tera iera nondà dal soe
come fusse istà.
 
 

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