Carissima S. e blog, per smaltire il panettone mi son fatto una bella corsetta in bici tra la nebbia ben inbaccuccato. Buona giornata!
INTRA LE
NEBBIE COLLINARI
Con la bici
mia amica
salgo ai
colli con fatica,
mentre i
giovani crossisti
volano su
per le salite,
e li guardo
incantato
rivangando la mia giovinezza
senza
bicicletta, la povertà
me l’aveva
proibita.
Oggi che con
il lavoro posso averla
non ho la forza
per farla girare
e solo nelle
mie di gambe
posso
sperare, quelle cime
poter superare.
Vado meglio
nelle stradine
della
campagna, silenziosa
nella sua
veste invernale.
Sopra
l’argine della Paltana,
guardo i
campi con il grano
verde già
spuntato.
Odo il canto
degli uccelli
che non
vedo, anche se
gli alberi
sono nudi e penso
a Emilio, un
vecchietto della
Casa di
riposo, il quale imita
Il canto di
molti volatili,
e quando
ritorno a casa
cerco il
foglietto di carta
dove ho
appuntato i nomi
degli uccellini che lui mi ha dato:
finco,
frison, gardein, biduina,
caostorto,pigosso,
redestoa, seega,
storneo,
rondon, gufo, soeta, aloco,
ruseto,
aodoa, cuco, tortora,gaza,
merlo,
tordo, osignoo.
Mi siedo sul
divano e riposo
con il
suono del canto degli uccelli.
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