sabato 27 dicembre 2014





Carissima S. e blog, per smaltire il panettone mi son fatto una bella corsetta in bici tra la nebbia ben inbaccuccato. Buona giornata!

INTRA LE NEBBIE COLLINARI

Con la bici mia amica
salgo ai colli con  fatica,
mentre i giovani crossisti
volano su per le salite,
e li guardo incantato
 rivangando la mia giovinezza
senza bicicletta, la povertà
me l’aveva proibita.
Oggi che con il lavoro posso averla
non ho la forza per farla girare
e solo nelle mie di  gambe
posso sperare,  quelle cime
poter  superare.
Vado meglio nelle stradine
della campagna, silenziosa
nella sua veste invernale.
Sopra l’argine della Paltana,
guardo i campi con il grano
verde già spuntato.
Odo il canto degli uccelli
che non vedo, anche se
gli alberi sono nudi e penso
a Emilio, un vecchietto della
Casa di riposo, il quale imita
Il canto di molti volatili,
e quando ritorno a casa
cerco il foglietto di carta
dove ho appuntato i nomi
degli  uccellini che lui mi ha dato:
finco, frison, gardein, biduina,
caostorto,pigosso, redestoa, seega,
storneo, rondon, gufo, soeta, aloco,
ruseto, aodoa, cuco, tortora,gaza,
merlo, tordo, osignoo.
Mi siedo sul divano e riposo
con il suono  del canto degli uccelli.



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