Martedì 22 maggio 2018
Carissima S. e blog,
oggi la pioggia non mi ha permesso di fare la mia passeggiata. Ho le ossa tutte indolenzite e le ginocchia che non mi tengono, ma vado avanti comunque, come mi devo tenere gli anni che queste cose fanno aumentare di giorno in giorno, ma anche di notte in notte. Ieri eravamo in tantissimi, il duomo era pieno, per essere vicini alla famiglia di Renato Silvoni. Era ancora giovane, poco più di sessant'anni, amato dai suoi sommozzatori che aveva educato alla disciplina del mare. Era anche appassionato di fotografia, aveva immortalato l'acqua e le sue creature in modo geniale, e rimarranno patrimonio dell'Associazione sommozzatori monselicensi. Ieri pomeriggio ho anche incontrato Padre Leone per vedere come preparare il 25 luglio, giorno dedicato a San Giacomo, l'incontro annuale con i pellegrini. Alla sera sono andato al fioretto assieme a Gemma, venuta la prima volta in questo mese di maggio, ma ero distratto, forse sentivo l'avvicinarsi della pioggia.
Buona giornata!
Spesso non ci accorgiamo,
ma ci sono tante belle persone
attorno a noi.
Apriamo gli occhi per accorgerci
quanto di bello e buono
esiste.
Godiamo di tutto questo,
perché il BENE
è un tesoro grande unico
e inestimabile, non sprechiamolo
con le cose , i comportamenti inutili.
che anche se ci arrecano piacere,
è un piacere momentaneo,
che passa in fretta e ci
lascia con l'amaro in bocca.
venerdì 26 gennaio 2018
Dopo 18 anni sono tornato a Roma. Infatti, correva l'anno 2000,
anno del Giubileo Cristiano. Allora era maggio, che io Padre Leone e Paolo,
siamo partiti da qui a Monselice, a piedi, per recarci a Roma. Non eravamo
scalzi, ma eravamo senza bisaccia,
cioè senza soldi. Lungo la strada chiedevamo da mangiare e un
posto al coperto per dormire. Abbiamo visto molte albe e tramonti, incontrato
molta buona gente che ci ha accolto. Non abbiamo fatto miracoli, ma pregato
molto, il miracolo è stato arrivare a Roma con le nostre gambe e inginocchiarci
dinanzi a Te o Dio, Cristo che mi hai accolto. Oggi, sono venuto da Te o Dio,
ma trasportato e ho mangiato e dormito in albergo, ma come allora ho molto
pregato con i miei compagni di viaggio. Volontari A.V.O. che abbiamo scelto di
dedicare parte del nostro tempo ad andare a trovare gli ammalati, come tu ci
hai insegnato, e portare loro un saluto e un sorriso. Due gesti che non
costano nulla , ma che fanno BENE a loro e a noi. Ricordo, che come allora sono
entrato in Piazza San Pietro dalla via dove ho incontrato il Cardinal
Ratzingher, divenuto poi Papa Benedetto XVI. Oggi non c'era Lui, né Papa
Giovanni Paolo II, ma siamo stati accolti e pregato con Papa Francesco e quasi
7000 amici Volontari A.V.O.
Grazie o Mio Dio di avermi fatto questo
dono, di avere potuto pregarTi, per gli ammalati, per tutti voi, per noi, per i
nostri cari e per la Pace nel mondo.
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