IL LABIRINTO
Di primo
acchito sembra un uomo le cui braccia sono
diventate
rami che lo avvolgono tutto, e come sia
diventato
albero frondoso; ma guardando più
attentamente
si vede una sottile linea serpeggiante che
delimita il
confine esterno dall’intrico dello spazio
interno, un
groviglio sinuoso e complesso. E’
necessaria
una ferma attenzione nel percorrerlo anche
per chi lo
osserva dall’alto, infatti chiama a raccolta
tutte le
facoltà della attenzione che sono fatiche
psichiche:
sono queste che sono chiamate alla prova
nel
labirinto. Si evidenzia in forma figurale l’itinerario
ideale e
mentale che accompagna il cammino di
conoscenza
della storia dell’uomo. Questo piccolo
spazio ci
parla allora della complessità del mondo,
della sua
pericolosità, della necessità di decodificare i
suoi
numerosi simboli, delle angosce che genera e
delle sue
paure. L’ingresso coincide con l’uscita e
questa
ambivalenza costitutiva indica l’estrema
vicinanza di
significati opposti quali vita–morte, bene-
male.
Carissima S. e Blogs,
ho iniziato questo monologo quotidiano co questo articoletto che ho trovato su un bollettino 2010 della Associazione Amici di Santiago, di cui faccio parte come socio fondatore. Perché domenica mattina sfilo come pellegrino per la Contrada di san Giacomo. Pertanto, sto mentalemente entrando in gioco.
Io ho esperimentato tali sensazioni nel 1996, ma esse sono sempre attuali nella mia mente anche oggi.
Buona giornata!
Scava nella tua mente per vivere più serenamente.
Nessun commento:
Posta un commento