Carissima S, e blogs, voglio ora dedicare un pensiero a ciascuna delle nove contrade, perché tutte sono meritevoli di applausi e lodi. Tutte in questi anni hanno profuso impegno e dedizione per fare grande questa manifestazione. A tutte chapeau! Buona giornata!
Dalla sommità del mastio
la vista è meravigliosa,
lo sguardo spazia attorno alla città,
i confini orizzontali si perdono nel cielo azzurro.
Ho guardato a Est e ho visto le contrade di
San Cosma
a Sud San Bortolo, Marendole e Cà Oddo
a Ovest il Carmine e a Nord Monticelli,
abbasso lo sguardo e quasi tocco con mano
la Torre, San Martino e San Giacomo.
Tutte le contrade vedo sotto di me,
aguzzo lo sguardo e ammiro:
della Torre e San Martino,
le torri, il castello, i palazzi,
bellezze e arti antiche che si
pavoneggiano tra la moderna città;
di San Cosma sento l'odor dei tini
empiti d'uve che sgorgano
sapori di...vini;
da San Bortolo provengono grida di gioia
per la vittoria alla Quintana
che ha dato loro gloria;
di Cà Oddo sgorgo l'agitar di fronde
e della strega l'affannoso suo respiro;
Marendole tambureggia ancora
i ritmi e le alchimie onde
scacciar il dragone del Monte Fiorin;
da San Giacomo proviene il suono
della campanella dello stanco pellegrino;
il Carmine intona canti
al Montericco che ad ogni stagione
rivela i suoi incanti;
Monticelli che hanno
lasciato memoria di antica
e recente storia.
Genti ricche o pevere che siano,
dalle nove contrade son giunte
a partecipare ieri e ancora oggi
alla grande festa imperiale
hanno dato il meglio di se
con canti, suoni, giochi,
fantasia, gioia e allegria.
Ma un grande plauso va ai creatori
dell'evento, foresti di Toscana e Lombardia
qui arrivati e che ben presto
con gli gli indigeni si sono apparentati.
Tutti assieme danno lustro
alla nostra città maraviglia
MONS SILICIS.
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