Carissima S. e blogs, mentre la notte si fa sempre incombente, eccomi a voi per raccontarvi la giornata, che è iniziata con la mia passeggiata lungo l'argine verso Marendole. Faceva fresco, se non freddo stamattina, camminavo con le mani in tasca. L'acqua color della terra, che una volta chiamavamo "brentana", corre veloce, Ci sono pochi camminanti alla mia stessa ora, ma ci sono molti uccelli che pigolano sui pochi alberi ancora frondosi, perché i molti sono già denudati dal fogliame, sparso a terra e quasi incollato sull'asfalto dall'umida notte. Nei campi il grano è già spuntato, altri appezzamenti sono arati e attendono la semina, sarà granoturco, forse, o barbietole , lo vedrò nella vegetazione primaverile.
Tutto infreddolito torno verso casa,
incontro Giorgio, un mio coetaneo
e assieme scambiamo due chiacchere,
assieme osserviamo l'acqua del canale
e rivanghiamo i ricordi dell'acqua
di un tempo, nella quale facevamo
delle gran nuotate, le nostre
madri che facevano il bucato ,
i fratelli Ciaciarete che pescavno
tinche, pescegatti e bisatti.
Altri tempo, ormai andati
e solo nostalgia e ricordi
ci sono stati lasciati.
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