Sabato 5 dicembre 2015
Buona
giornata!
LA
GREPPIA NEGATA
meriggiar
dicembrino
a
passo accelerato
cammino
solingo
sull’inselvatichita
riva
del
Bisatto canale,
d’antico
‘flumen’
smarrito
retaggio.
Nel pozzo fondo
Dei
ricordi d’infanzia,
là
dove la monseliciana
paterna
dimora
occhieggiava
amica
tra
la prorompente
verzura
d’una via
quasi
deserta,
rinascon
d’improvviso
lampi
di memoria…
Sotto l’ammasso informe
di
foglie rinsecchite,
nell’incàvo
d’un fosso
umido
di brina, eccomi
a
spiccare il verdastro
odoroso
muschio
pel
domestico presepio.
Nell’ampio
sottoscala
del
semibuio androne
giorno
dopo giorno
prendeva
forma e vita
ciò
che la mia fanciulla
mente
ricreava.
Non
era biblico sapere
A
operare, né cognizione
Del
mistero, grande,
del
Dio Redentore,
fattosi
tenero Bambino
per
la colpa d’Adamo:
soltanto
un raccontare,
ingenuamente
felice.
Brevi
pagine quotidiane
s’assiepavano
lente.
Dapprima
un fondale
d’addolcite
colline
e
poi torri ardite,
casupole
di cartapesta
e
greggi belanti
di
pastori in posa,
con
artigiani lavandare
luccicanti
laghetti
e
cammelli someggiati,
sparsi
qua e là
in
allegra successione
a
inghirlandare insieme
la
troneggiante lignea
Capanna
fatta greppia,
sormontata
dalla Cometa
e
dall’Angelo nunziante.
Era il magnifico gioco
che
a gara, pacifico
e
di casa in casa,
preparava
al Natale,
atteso
culmine
d’un
religioso afflato
nei
credenti,
serenante
soffio d’anima
per
ogni vivente creatura.
Adesso il vigliacco
politicamente
corretto
e
un falso ipocrita buonismo
ci
mettono in ginocchio
a
implorar perdono:
ma
dell’immaginata
cruda
offesa
agli
ospiti foresti!
E
cancelliamo il presepio
col
Natale francescano,
ora
consumistica
‘festa
d’inverno’,
e
leghiamo le campane
inaridendo
i cuori
senza
i musici rintocchi,
e
rubiamo l’arcobaleno
dei
sentimenti puri
ai
cuccioli dell’Uomo,
robotizzati
prigionieri
di
meravigliosi strumenti,
novelle
divinità nemiche
del
fraterno colloquiare
bocca
a bocca
d’un
mondo che fu.
Roberto
Valandro
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