Carissima S. e blog, in questi giorni che ricordiamo l'Avvenimento più importante, ieri ho partecipato ad una liturgia che mi ha molto emozionato spiritualmente. Buona giornata!
Il buio della notte
avvolge ogni cosa ed ogni anima, il tutto vuoto, senza luce. In questo grande
complesso, contenitore di sofferenza, nei lunghi corridoi e nei reparti le luci
sono sempre accese. Gli ammalati cercano di riposare con il dolore accanto e la
sofferenza dentro di loro. In una queste notti, un medico mi racconta che è
stato chiamato per aiutare Mario che
sopraffatto dal dolore era ancora sveglio, ascoltava il suo corpo ammalato e
soffriva in silenzio, finché, sopraffatto, ha premuto il campanello per cercare
aiuto. Prontamente arriva l’infermiera e il medico, si avvicinano a Mario e
comprendono il suo star male, essi cercano di sedare il suo dolore, il quale
dopo varie manovre medicali, reagisce e riescono a sollevarlo dal suo disagio,
Mario ringrazia e chiede scusa per il
disturbo che ha loro arrecato. Il medico è stato sorpreso da questo giovane
uomo, che pur invaso da un male incurabile, gli ha rivolto le sue scuse per il
disturbo. Anche ieri sera il buio avvolgeva il grande Ospedale Madre Teresa di
Calcutta, faceva freddo, ma non troppo, io assieme a Don Marco e una trentina
di persone con le candele accese, siamo partiti dall’ingresso principale per
iniziare UNA VIA CRUCIS di preghiera per tutti gli ammalati. Lungo tutto il perimetro, abbiamo fatto sette
soste, pregato, cantato, letto delle testimonianze scritte da operatori
sanitari e da ammalati. E’ stata per me
e per tutti i miei compagni di Cammino, una benefica immersione nel clima Pasquale
e abbiamo chiesto AL PARON di aiutare tutte le persone che qui al Madre Teresa di Calcutta, vengono a lenire
i loro mali.
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