mercoledì 17 luglio 2019

Mercoledì 17 luglio 2019 

Carissima S. e blog. 
                                 ieri mattina sono stato a Messa nella nuova chiesa della Madonna del Carmine, che si trova in via Valli. C'era poca gente, ho rimpianto la festa  che si faceva quando ero piccolo nella chiesetta alla stazione dei treni, che era sì più piccola, ma era strapiena. Dal ponte di ferro alla chiesetta c'erano i festoni e le bandierine, sul frontone della porta d'ingresso c'erano rami di frutta e la prima uva bianca, e al termine della Messa si faceva la processione attorno all'albero secolare che veniva dal Libano. La chiesetta e l'albero sono ancora la nonostante siano passati tanti anni da quando il Carmine è diventato parrocchia, e ogni volta che passo di la mi assale la nostalgia di quel tempo. Nel pomeriggio, sempre di ieri, sono andato in chiesa del Redentore, al funerale di Valter, la chiesa la stracolma, e mi sono consolato nel vedere che almeno ai funerali (certi funerali) c'è ancora molta gente che vi partecipa. Prima dell'inizio della cerimonia funebre, sono andato al cimitero alla tomba di Maria, oggi è MENSIMARIO, cioè il ricordo del giorno e del mese che ci siamo sposati, non dell'anno, perché il bastardo dell'Intruso me l'ha portata via troppo presto. Qui in questo luogo, in una manciata di secondi, ho rivisto tutto il passato e il presente, che ora vivo nuovamente con l'Intruso accanto e che è l'attore del funerale al quale assisterò, perché anche Valter è stato da quel vigliacco portato via. Ieri è stato anche il ricordo della morte del mio compare e amico fraterno Ilario, che è appunto morto cinque anni fa il 16 luglio. Oggi sono qui seduto a scrivere questi tristi ricordi per non dimenticarli e per lasciarli a qualcuno che un giorno forse li leggerà, e rivivrà con me quello che fa l'Intruso.

Buona giornata!

La città dove vivo
è ricca di ombre e di luci
che rivivono nella mia mente, 
e riappaiono ogni volta che la guardo
da lontano durante 
le mie passeggiate solitarie
lungo l'argine del fiume.
Mi chiedo se sono più 
le ombre o le luci,
ma è di quest'ultime che voglio
riempire l'album dei miei ricordi.
Il pensiero corre alla via Moraro,
alle corse , alla pesca e al cinema,
a quando facevo il chierichetto
nella chiesa di San Paolo,
alla mia partenza in treno
per andare a lavorare, prima 
a padova, poi in Francia e Germania,
alla bella sagra del Carmine 
con la sua chiesetta e il cedro del Libano, 
le sirene  che avvertivano 
lo scoppio delle mine
nelle cave del Montericco e della Rocca.
Ho una montagna di ricordi
che mi sviano la mia mente
da questi tempi che vivo 
e che sono tristi e balordi.




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