Carissima S. e blog, stamattina mi sono svegliato con un pensiero
rivolto all’amico Piero Gattolin, mio maestro di dialetto e vela
che fa navigare la barca delle
mie scorribande poetiche. A Piero ho dedicato e stampato in poche copie, un
libretto di pensieri poetici dialettali sulla nostra città, che spero prestoi
mi sia data la possibilità di presentarlo. Pertanto, sono andato a cercare tra
le mie carte, delle pagine scritte con i suoi pensieri,che ogni tanto mi regalava e che condivido in pieno.. Oggi ve ne faccio partecipi con
un suo pensiero pieno di tristezza e ribellione, ancora
oggidì molto attuale ( Le paginette sono
scritte con la sua cara Olivetti lettera 22).
Buona giornata!ABITARE LA TERRA
Se posi un sasso sotto la terra, fra mille anni resterà sempre un sasso,
ma se metti una semenza…diventerà una pianta, dove gli uccelli faranno il loro
nido, senza domandare ad alcuno licenza edilizia. Ma allora, perché tu uomo ti
arroghi il diritto di spadroneggiare tanto da distruggere a noi d’intorno, ogni
cosa? In questa nostra terra, solo luogo
dove abitare? Lasciando ai nostri posteri, al dì di poi, solo miseria! Questa
nostra terra, così rotonda, che naviga vorticosa, ( da sempre), dove andremo ad
abitare noi? Se saremo come la pietra sepolta, chi resterà tale in sempiterno?
Ma a noi cosa importa? Quando sarà troppo tardi a porvi rimedio? Per aver fatto
crollare la nostra casa? Allora, a chi ci rivolgeremo! La pietra non sarà mai
commestibile! Perché debbono accader queste cose? L’egoismo degli uomini non
avrà mai fine? Ecco allora, finché siamo ancora in tempo, gridiamo forte tutti
insieme, con ntanto calore e tantissimo rumore - dire che di terra ne abbiamo una sola, ed è la terra di
tutti noi.
Le cose inutili, le guerre, le arroganti parole di coloro che non
vogliono ascoltare la voce di coloro che hanno il coraggio di opporsi a queste
nefandezze, forse allora qualcosa succederà.
Gattolin Pietro, sono troppo vecchio per lottare, ma non domo!
Ancora.
Nessun commento:
Posta un commento