martedì 4 febbraio 2020

Martedì 4 febbraio 2020

Carissima S. e blog.
                                 ieri è stata una giornata triste, perché alle 8, mentre ero dal fornaio a prendere il pane, mi è arrivata la telefonata di Claudia, la nuora di Luciano, la quale mi ha comunicato la sua dipartita dipartita. Nel pomeriggi,verso le 14.30 sono andato in cella mortuaria a dare l'ultimo saluto all'amico dott. Nicola. Ho salutato e fatto le condoglianze alla moglie, che era in attesa della chiusura della bara. Verso sera, mi sono ripreso, perché ho assistito alla Tv, l'evento per i 150 anni di Roma Capitale d'Italia. Ho ascoltato un bel concerto e altri personaggi che si sono succeduti, con una brava presentatrice che ho molto apprezzato, anche se non la conosco. Stamattina, mi sono alzato buonora, c'era molta nebbia e, dopo parecchio tempo nel quale mi sono occupato di Gemma, sono ritornato in servizio Accoglienza A.V.O. all'Ospedale Maria Teresa di Calcutta e, prima di tornare a casa al termine del mio servizio, sono passato in cella mortuaria a dire una preghiera accanto alla Luciano che era nella sua bara, ma, che non rivedrò più quaggiù e spero ch'El Paron me lo faccia incontrare lassù, dove ritroverà Maria, che molte volte l'ha accompagnata a Este con la sua macchina,  la trovava mentre lei aspettava l'autobus e le dava un passaggio. Luciano era mio compagno di classe elementare, aveva la mia stessa età, tutte e due del '41 ma, lui era più vecchio di me, perché compiva gli anni tre mesi prima, sempre nel giorno 19, ma lui in aprile e io a luglio. Era un piccolo grande uomo, buono e di compagnia, con lui  e gli altri compagni di classe, ci trovavamo nei raduni periodici che facevamo co e ganbe soto a toa, ciao Luciano, ora lassù sei sempre in festa. 

Buona giornata!


All'inizio di Via Santo Stefano,
dalla parte del Castello,
c'è  un angolo con una piccola porta,
la davanti, la mamma di Luciano,
faceva la lavandaia e ha 
cresciuto, per modo di dire,
perché erano tutti piccolini,
Luciano e sua sorella. 
Con grandi sacrifici li ha fatti studiare e
Luciano  si è diplomato Ragioniere.
Per molti anni ha lavorato 
al Zuccherificio di Este,
prima  nelle campagne stagionali,
alla pesatura dei carichi di barbabietole,
poi è stato assunto come impiegato,
fino a che non è andato in pensione.
 Ricordo che, mentre andava con la sua auto a lavoro,
alla fermata dell'autobus dei frati, faceva salire
l'infreddolita Maria moglie mia, 
perché entrambi andavano a Este,
per questo ti ringrazio caro Luciano.
Ricordo, che quando ci trovavamo,
 ascoltavo volentieri i tuoi racconti,
che fluivano dalla tua fervida mente,
con quella tua parlata un po balbuziente,
che mi faceva sorridere affettuosamente.
Caro Luciano,
speravo di festeggiare anche con te,
l'anno prossimo,
i nostri 80 anni ma, te ne sei andato
così alla chetichella, che quando sono
venuto a trovarti, pochi giorni fa all'Ospedale, 
avevo però capito ... ma  porto nel cuore,
questo nostro breve incontro.
Caro Luciano,
siamo rimasti in pochini della nostra classe del '41,
e non sappiamo  nemmeno noi,
se questo Anniversario lo potremo festeggiare. 
Per ora, caro Luciano, ti diciamo addio
sperando, che il Buon Dio
ci dia la possibilità di rivederci e...
sarà festa grande.

CIAO LUCIANO!

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