domenica 24 febbraio 2019

Domenica 24 febbraio 2019 

Carissima S, e blog.
                                 eccomi,... in questa splendida giornata di sole mi sento un po meglio, non avevo dubbi che a casa si sta meglio. Sì! Perché da giovedì sono tornato a casa dall'Ospedale privato Salus di Ferrara, dove sono stato operato al ginocchio sx. Il dott. Melan Francesco, venerdì 8 febbraio scorso, mi ha fatto l'intervento, mettendomi un ginocchio artificiale, perché il mio era distrutto e non  mi permetteva più di camminare. Vi racconto ora, il mio soggiorno in Ospedale...8 febbraio, è il giorno...stanotte non ho dormito molto, camera a tre letti, occupati da me, Salvino, un buon uomo di Piove di Sacco e un ragazzo di Thiene. Come ho scritto, non ho dormito a causa della mia ansia per quello che devo affrontare, ma anche per il russare di Salvino.  Poco dopo la mezzanotte, tra il 7 e  l'8 febbraio, invece di suonare il campanello, mi sono alzato e sono andato dalle infermiere, che stavano armeggiando in corridoio, attorno al carrello dei medicinali, tra parentesi c'è un personale splendido, bello, attento e molto professionale. Vado da loro perché mi sentivo avvampare, esse con il sorriso, mi hanno fatto accomodare, misurata la pressione e fatto uno stick per misurare la glicemia, tutto normale. Allora mi hanno detto di tornare a letto, di rilassarmi e che fra poco mi avrebbero portato una camomilla. Dopo un po' me l'hanno portata raccomandandomi di stare attento perché era bollente. Dopo aver bevuto l'infuso, mi sono calmato e credo di essermi addormentato, almeno per qualche ora. Alle 6, Salvino si è alzato ed è andato in bagno per vestirsi con il Kit che ci hanno dato da mettere per l'intervento. Dopo di lui sono andato io e mi sono spogliato del tutto, ho messo le mutandine e il grembiule del kit sterile di colore blu, predisposto per l'intervento. Alle 8 sono arrivate le infermiere a prendere Salvino per portarlo in sala operatoria per l'intervento al suo ginocchio dx, il suo sx l'aveva già operato 4 anni addietro. Dopo una mezzoretta è venuto al mio letto il dottor Visentini, l'amico primario di ortopedia del vecchio Ospedale di Monselice. Ci siamo salutati cordialmente e poi ha compilato le carte per l'autorizzazione all'intervento. Al termine abbiamo parlato un po'  del nostro passato, mi ha chiesto di Padre Leone, che ha conosciuto quando era a Monselice, ci siamo salutati con un  arrivederci in sala operatoria, dove lui avrebbe dato una mano al suo allievo dott. Melan divenuto primario a sua volta. Pià tardi è venuto anche il dott. Melan a salutarmi e dirmi di stare tranquillo, al che io ho risposto che sono nelle sule mani, facendo il gesto di baciargliele. Alle 11, Salvino non era ancora tornato e mi sono venuti a prendere per portarmi in sala operatoria, dove mi è stato indicato l'anestesista, che non era altro che il dott. Ambrosi con il quale ci siamo visti all'Ospedale di Schiavonia, prima che lui andasse in pensione. Così, trovandomi tra amici medici, mi sono sentito più tranquillo. L'intervento è iniziato con la mia preparazione anestetica, che non mi ha addormentato totalmente, ma solo dalla pancia in giù. Ero sotto un telo azzurro come il cielo, mezzo incuccolito , ma sveglio, così ho sentito battere, segare, tirare ...prendi questo ...l'altro...guarda la rotula e distrutta... dobbiamo metterla nuova. Non so a che ora hanno finito e quando mi hanno riportato in stanza. 

Fine dei primi due giorni al SALUS di Ferrara...Buona domenica!


Si dice, per celia:
"L'intervento è andato bene,
ma il paziente è deceduto"
Ma questo per me 
non è accaduto.
Nel pomeriggio dopo l'intervento,
sono venuti i miei cari:
Gemma, Fabio e Cristina.
E' stato un sollievo rivederli,
sentirli  per un po' vicini, perché
in questo reparto hanno orari rigidi,
come rigido è l'inverno in questa stagione, 
ma vederli e parlare e stata
una grande consolazione.







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